Benvenuti alla settimana dedicata ai Mardu! Questa settimana vi parlerò della terna di colori nemici Rosso-Bianco-Nero. In ogni settimana dedicata alle terne di colori nemici, ho deciso di farvi scoprire i rapporti tra i colori della terna. Invito i tre colori a sedersi allo stesso tavolo, pongo loro alcune domande e poi lascio che continuino la conversazione da soli. Nelle scorse settimane ho intervistato i colori degli Abzan e dei Jeskai. Se volete scoprire di più sulle filosofie dei colori, potete dare un'occhiata alla mia pagina della struttura dei colori, in cui tratto in profondità la filosofia dei colori.

L'obiettivo di questa serie dedicata alle terne di colori nemici è di darvi maggiori informazioni su come i colori interagiscono tra loro e su ciò che pensano l'uno dell'altro. Si parte!

Ciao a tutti. Queste interviste iniziano sempre con una presentazione da parte di ognuno dei colori. Seguendo la tradizione, vorrei che i colori si presentassero nell'ordine in cui appaiono nel costo di mana delle carte Mardu.

Io sono il Rosso. Sono il colore centrale del clan Mardu. La mia esistenza si basa sull'ottenimento della libertà attraverso l'azione.

Io sono il Bianco. La mia esistenza si basa sull'ottenimento della pace attraverso una struttura ben definita.

Io sono il Nero. La mia esistenza si basa sull'ottenimento del potere attraverso lo sfruttamento delle opportunità. Dobbiamo davvero ripetere questa scenetta in ogni intervista?

In ogni intervista vi chiedo di iniziare parlando della caratteristica della terna della quale fate parte. Qual è la vostra opinione sulla rapidità?

Aspettate. Prima di iniziare, vorrei esprimere un'opinione. Questa è la mia terza e fortunatamente ultima intervista. Ritengo che la struttura di queste interviste, anzi, la mancanza di struttura, sia insopportabile. Se è vostro desiderio che io partecipi, esigo che contribuiate con un po' di ordine.

Non bisogna cedere a queste richieste. Nessun accordo con i terroristi.

Che cosa? Se tutti noi siamo... no. Non iniziate con i vostri comportamenti. Mantenete l'ordine. Mantenete l'ordine. Se volete davvero che io partecipi, ci devono essere alcune regole.

"Ci devono essere alcune regole". Ho capito. Ci sono frasi che il Bianco proprio non vuole smettere di pronunciare.

Tu lo comprendi l'obiettivo di queste interviste? Rosewater vuole dimostrare le dinamiche che si creano tra noi. Se imponi delle regole, viene a mancare l'intera struttura.

E poi mi avevano promesso che non ci sarebbero state regole.

Perché al Rosso viene promesso che non ci saranno regole e a me non viene promesso che ci saranno?

Hai forse chiesto? Quando Mark mi ha contattato, gli ho risposto che sarei venuto a una condizione: nessuna regola. Magari avresti potuto farlo anche tu.

Richiedere che un'intervista abbia delle regole?

Certo.

Un'intervista, per definizione, ha delle regole. Perché mai avrei dovuto chiedere qualcosa che è parte della natura delle cose?

Dato che ora vuoi cambiare la situazione, direi che tu abbia dato per scontato qualcosa di troppo.

Non sto cercando di cambiare la situazione. Sto cercando di spingere il Signor Rosewater a mantenere la promessa tacita che ha fatto quando mi ha invitato.

Mi piace come tu riesca a presentare qualcosa di "non promesso" come se fosse una "tacita promessa".

La domanda era: qual è la vostra opinione sulla rapidità?

Mi piace. Io sono un colore che adora l'azione, quindi mi piace ottenere i risultati più velocemente possibile. Se sono qui per combattere, che si combatta.

A volte la migliore offesa è colpire gli avversari prima che possano preparare il loro attacco.

Alalesta di Gurmag | Illustrazione di Jeff Simpson

Alcuni dei colori trascorrono così tanto tempo a pensare, pianificare e progettare. Lo sapete come si vince uno scontro? Colpendo l'avversario così tante volte da metterlo al tappeto prima che lo possa fare lui.

Un aspetto che ho sempre apprezzato nel Rosso è il desiderio di non voler mai perdere tempo. Essere veloci e crudeli è un grande punto di forza.

La chiave è la rinuncia alle elucubrazioni. Pensare a lungo rallenta. L'istinto è veloce. Senti e agisci. Senti e agisci.

Io ritengo che la rapidità possa essere utilizzata strategicamente. Uno dei migliori stratagemmi è determinare le azioni che l'avversario non si aspetta che noi facciamo e poi farle. Colpire rapidamente e con forza è una di queste azioni.

Non vi sembra che qualcuno non stia partecipando?

Perché? Sì, certo, e devo dire che mi piace. Il Bianco può essere un po' monotono.

Bianco, hai un'opinione sulla rapidità?

Non assecondare il Bianco. Se il Bianco non vuole parlare, lasciamo che rimanga in silenzio. Possiamo continuare io e il Rosso. Andiamo perfettamente d'accordo.

Vi propongo un'idea. Possiamo rispondere noi al posto del Bianco. Sarebbe divertente. Cosa penso io, Bianco, della rapidità? Mi piace allineare tutte le mie creature in una bella fila e poi lasciarle andare in maniera molto ordinata, una dopo l'altra, più rapidamente possibile. Guerriero Umano, Guerriero Umano, Guerriero Umano, Guerriero Umano.

Mi piace attaccare preventivamente ciò che ritengo malvagio, nonostante io sia a favore del non colpire mai per primo.

L'aspetto migliore è che il Bianco ha una meccanica chiamata letteralmente attacco improvviso. È uno degli aspetti che ci legano.

Io, il Bianco, adoro guardare dall'alto verso il basso tutti i colori che utilizzano la magia per uccidere le altre creature. D'accordo, tranne quando lo faccio io.

Quindi, se io non parlo, voi cogliete l'occasione per attaccarmi?

Penso che sia proprio quello che stiamo facendo.

Esatto. Penso tu abbia notato il tono da presa in giro.

Un esercito è uno strumento realizzato con attenzione. Una delle tante caratteristiche è la sua rapidità. Se un esercito è piccolo e agile, diventa in grado di neutralizzare le forze nemiche prima che diventino una minaccia.

E attaccare in massa è anche divertente.

Uno dei vantaggi di una corretta pianificazione è la possibilità di eseguire velocemente le strategie di attacco, soprattutto con un esercito formato da creature veloci da evocare.

Condottiero dell'Orda Mardu | Illustrazione di Tortstein Nordstrand

Quanta pianificazione serve nel comando "All'attacco! All'attacco! All'attacco!"?

Non permetterò a due teppisti come voi di snaturare le mie convinzioni, ma ciò non significa che io sia costretto a interagire con voi.

Parliamo degli strumenti meccanici che avete a disposizione per la vostra strategia basata sulla rapidità.

Tutti noi abbiamo creature piccole e aggressive; io e il Bianco ne abbiamo più di ogni altro colore.

Io e il Rosso abbiamo rimozioni per le creature, per liberare il cammino alle nostre creature attaccanti.

Io posso anche neutralizzare le creature, di solito rimuovendole dal combattimento o impedendo loro di attaccare o bloccare.

Io e il Rosso possiamo anche infliggere danno diretto a creature o avversari. Io lo faccio di solito con un effetto di risucchio.

Io e il Bianco possiamo contare su attacco improvviso.

E su doppio attacco.

Io e il Bianco abbiamo anche molti stratagemmi da combattimento, cioè istantanei che possiamo lanciare per ottenere un vantaggio nel combattimento.

Io e il Bianco abbiamo piccole creature volanti. Abbiamo anche legame vitale tra le nostre meccaniche, anche se non so quanto possa contribuire alla rapidità.

Insomma, tutti e tre abbiamo le armi giuste per una strategia di attacco aggressivo di massa.

Quindi, Bianco, parliamo di ciò che provi nel collaborare con i tuoi due nemici.

Chi preferisci che tratti per primo, Mister Malvagità oppure Mister Caos?

Aspetta. Mi piace come presenti te stesso come una specie di santarellino, mentre ti permetti comunque di insultare gli altri in ogni momento.

Pensavo non credessi nell'esistenza del male.

Infatti non ci credo. Comprendo però il concetto che esso rappresenta per te e per altri. Definirmi maligno è il peggiore insulto che tu possa inventarti. Non è importante ciò che io pensi o creda. Tu stai utilizzando dei termini altamente dispregiativi, definiti da te, quando ti riferisci a me.

E allora?

Non pensi che sia ipocrita? Non sostieni che ci sia del buono in tutti? Non è il tuo compito portare la pace nel mondo? Te ne sento sempre parlare, ma non sembra che ti impegni davvero per riuscirci.

Che novità. L'incarnazione della malvagità che afferma che io non sia abbastanza buono.

Sto utilizzando le tue definizioni, non le mie.

A volte bisogna essere intraprendenti per liberare il mondo dalla malvagità.

Questo è ciò che dici a te stesso? Insultarmi e accusarmi vuol dire essere intraprendente? Hai dei paraocchi talmente grandi che non riesci neanche a immaginare quanto ci sia oltre le tue idee.

Illuminami.

Talismano Mardu | Illustrazione di Mathias Kollros

D'accordo. Presumibilmente, il tuo obiettivo è che tutti vivano in pace. Predichi il perdono, la compassione, la retta via. Tuttavia, ogni volta che hai a che fare con me, non vedo l'applicazione di questi insegnamenti. Il modo in cui ti comporti nei miei confronti sembra molto simile a ciò per cui biasimi gli altri. Hai dei pregiudizi nei miei confronti, ma non hai mai dedicato il tuo tempo per conoscermi. Ti costringi a definirmi come una specie di uomo nero per incutere timore nei tuoi seguaci. Se il male non esiste realmente, se è qualcosa che hai creato semplicemente perché avevi bisogno di mantenere l'ordine nel popolo, vuol dire che il malvagio sei sempre stato tu, non io.

Pensavo non credessi nell'esistenza del bene e del male.

Io credo nell'ipocrisia.

Vuoi sapere come ci si sente ad avere a che fare con il Nero? Così. Sembra che il Nero goda nel distorcere le parole e le impressioni.

Te lo ripeto, sto solo utilizzando le tue definizioni.

Il mio mondo è definito da due concetti. Una morale e un senso di ordine. Operare a fianco dell'incarnazione dell'immoralità e dell'incarnazione del caos è proprio stremante.

Immoralità? Io non sono il colore dell'immoralità. Io sono il colore dell'amoralità. Perché? Perché la moralità e quindi anche l'immoralità non esistono. So che ti rassicura credere negli assoluti, ma non è così che funziona il mondo.

E tu sei convinto di questo perché...

Diversamente da te, io non nascondo la testa sotto terra. Non credo in ciò che non può essere effettivamente osservato. Voglio essere onesto. Sono positivamente impressionato dal concetto di fede che tu riesci a vendere così bene. Credere in qualcosa che, per definizione, non può essere dimostrato. Molto astuto. Come potrebbero mai dimostrare che ti sbagli quando il fondamento di tutta la tua filosofia si basa sulla credenza cieca delle persone?

Sono fiero di essere giudicato per le mie azioni. Approfitto degli altri per ottenere un guadagno? No. Mento, imbroglio, rubo e compio qualsiasi azione per un mio vantaggio? No. Uccido altri per nulla più che sottrarre loro ciò che possiedono? No. Allora che cosa faccio? Io mi interesso agli altri. Io metto il benessere del gruppo davanti al mio. Io compio sacrifici per aiutare gli altri.

Quindi stai ammettendo apertamente di essere uno sciocco?

Sarebbe sicuramente meglio che essere un sociopatico psicotico.

Riesci a comprendere la differenza tra noi due? Tu rendi possibile la debolezza. Io rendo possibile la forza. Tu dai per scontato che le persone non siano in grado di avere cura di sé, al punto da dover intervenire. Io parto dal presupposto che le persone meritino il diritto di dimostrare ciò di cui sono capaci. Nel mio mondo le persone meritano ciò che ottengono. Non c'è elemosina.

Nel tuo mondo salgono al potere gli elementi peggiori. Il potere non è legato al valore ma all'implacabilità.

Implacabilità? Questo è un argomento per un giorno diverso. Rosso, vuoi dire la tua?

Mi stavo semplicemente godendo lo spettacolo.

Dove hai trovato quei popcorn?

Preferirei non dirlo.

Penso che abbiamo monopolizzato tutto il tempo del Bianco. Vuoi dire la tua?

Magari.

Mentre ci delizi con le tue parole, passami i tuoi popcorn.

Ne ero sicuro. Ciao Bianco, come stai?

Ce la siamo cavata bene insieme nei Mardu. Pensa ai possibili risultati se non litigassimo.

Ma questo è proprio il motivo per cui siamo qui.

No, siamo stati radunati qui per parlare, non per litigare.

Parlare, litigare, che differenza c'è? Questa è un'occasione per trattare le nostre differenze.

Potremmo farlo anche con calma. Non è necessario farlo litigando. Potremmo semplicemente trovare i punti in comune delle nostre opinioni. Non è necessario prendersela così tanto.

Hai appena detto "non è necessario prendersela così tanto"? A me? Non vuoi litigare e le tue osservazioni sono tese solo a degradare ciò che è più caro per me?

Ho utilizzato le parole sbagliate. Volevo dire che potremmo comportarci in un modo diverso dal solito.

Diversamente da quando mostro la mia sensibilità?

Io non sono a sfavore della sensibilità. Io non sono il Blu. Le emozioni hanno un ruolo molto importante per i legami tra gli individui. La mia difficoltà è dovuta al fatto che le emozioni possono portare le persone a comportarsi in un modo e a fare affermazioni indesiderate.

No, non sono indesiderate. Le emozioni fanno in modo che le persone si comportino nel modo più spontaneo. Questo è il mio problema principale con te e il Blu. Siete entrambi così orientati a sopprimere le emozioni. Cosa c'è di così terribile nelle persone che dicono ciò che pensano?

Il problema è che così generano conflitti.

Cosa c'è di male nei conflitti? Tu sei il "colore dell'esercito". Tu combatti tutto il tempo.

Tu non costruisci un esercito per combattere. Tu lo costruisci affinché tu non debba combattere.

Sicuro, è anche il motivo per forgiare un'arma. Per non usarla.

Lama di Fuoco Spettrale | Illustrazione di Cyril Van Der Haegen

Il tuo problema è che non sembri comprendere il costo del conflitto. Lo consideri come se fosse una specie di divertimento.

E tu lo consideri come se fosse una pestilenza. Il conflitto è un elemento naturale della condizione umana. È il modo in cui le persone giungono a una risoluzione.

Ma non è sempre necessario. Le persone possono affrontare e risolvere i problemi senza dover per forza combattere. Invece di fare a cazzotti, hai mai provato a sederti e parlare?

Io non risolvo tutti i miei conflitti con i pugni. Ho capito che è lo stereotipo con cui ti piace descrivermi per farmi apparire come un colore folle, ma è solo una delle mie sfaccettature. Certo, combatto quando c'è da combattere, ma non è il modo in cui risolvo tutti i problemi. La grande differenza tra quando io mi siedo a parlare e quando tu ti siedi a parlare è il fatto che io sia in grado di dire ciò che penso. Io arrivo al punto. Se ho un problema con qualcuno, glielo dico e lo risolviamo. Non mi siedo facendo finta che non ci sia alcun problema per parlare solo del singolo problema del momento, come fai tu.

Neanche tu risolvi il problema ogni volta. Infatti, direi che la maggior parte delle volte il problema si ingigantisce invece di risolversi.

È forse meglio rifiutarsi di accettare la realtà, lasciando che i problemi ti rodano da dentro?

Ogni decisione con te e il Nero è sempre incentrata su di te. Che impatto avrà su di te? Cosa hai da guadagnare o da perdere? Sai una cosa? La maggior parte delle volte non riguarda neanche te.

Si ricomincia con gli stereotipi. Ho capito che il Nero è decisamente egoista. Senza offesa.

Non ti preoccupare. Io sono davvero egoista.

Invece io ho un grande interesse per gli altri. Io sono il colore dell'amore, della passione e dalla fedeltà. Io mi adopero per gli altri. In ogni momento! Ciò che io non faccio è prendere decisioni a vantaggio dei perfetti sconosciuti. Perché mai dovrei soffrire per persone che non conosco?

Le leggi non possono essere scritte affinché tu ottenga sempre il massimo vantaggio.

E se semplicemente avessimo meno leggi? Tu e le tue regole. Non abbiamo bisogno di così tante regole.

Hai già dichiarato che non agiresti a beneficio di persone che non conosci. Potresti non essere interessato all'impatto che hai sulla società, ma ciò non significa che alla società non interessi. Se ognuno facesse solo ciò che vuole, sarebbe il caos.

Ah, il caos. Certo, uno dei tuoi famosi uomini neri. Oh no, non puoi permetterti che ci sia il caos. Vorrebbe dire che non avresti il controllo completo e assoluto su ogni cosa. Non voglia mai il cielo che qualcosa avvenga senza che tu l'abbia pianificato. La spontaneità deve seguire i tempi e i luoghi definiti.

Nel mio mondo c'è irritazione. Nel tuo mondo c'è morte.

Sono lieto che la rimozione della libertà sia per te una semplice "irritazione".

Le persone non hanno il diritto di scegliere le proprie azioni?

Come dire agli altri ciò che possono o non possono fare?

Perché mai sono venuto qui oggi? Avrei dovuto saperlo.

Sei venuto perché era tuo dovere farlo. Era stato pianificato. Era stato inserito in agenda. Che altro avresti potuto fare?

Ho capito. A voi due non interessa nulla della società. Volete fare i vostri comodi e non volete che nessuno vi ricordi che forse state ferendo qualcun altro con il vostro comportamento.

Ci siamo quasi.

Nero e Rosso, abbiamo parlato a lungo dei vostri conflitti con il Bianco, ma sono curioso di sapere se ci sono conflitti anche tra voi due.

Tutti, come il Bianco, sono pronti a dare per scontato che io sia interessato solo a me stesso perché vado d'accordo con il Nero. Ho una tendenza edonistica, ma ho un grande interesse nei confronti di coloro a cui sono legato da un'emozione. Per me il benessere di una persona amata viene prima del mio, mentre non penso che il Nero la veda nello stesso modo.

Il Rosso è un po' temerario per i miei gusti. Io adoro la distruzione sfrenata tanto quanto il Rosso, ma lui prende troppo spesso decisioni a lungo termine scadenti. Per i miei gusti, il Rosso non riflette abbastanza spesso sulle conseguenze delle sue azioni.

Probabilmente la più grande differenza deriva dal conflitto tra gli altri nostri alleati, il Verde per me e il Blu per il Nero. Come il Blu, il Nero ritiene che le persone abbiano un grande controllo su se stessi e sulle proprie vite. Io mi trovo d'accordo con il Verde sul fatto che la vita sia un po' più predetta e che il futuro possa venire cambiato meno di quanto lo credano il Nero e il Blu.

Brigata di Cavalcapony | Illustrazione di Mark Zug

Il nostro tempo sta purtroppo per terminare. Vorrei concludere l'intervista nello stesso modo delle altre. Datemi una frase finale per convincere le persone a giocare con lo stile dei Mardu. Andiamo in ordine di presentazione.

Non possiamo reagire in maniera appropriata se veniamo colpiti quando non ce lo aspettiamo.

Prepariamo le nostre minacce prima che loro preparino le difese.

La vittoria passa attraverso la distruzione delle risorse dell'avversario, tra le quali il tempo è fondamentale.

Grazie per essere venuti oggi qui e aver partecipato a un'altra intrigante intervista.

Mi auguro che questa intervista sia stata per voi affascinante come le altre due. Come sempre, sono molto interessato alle vostre opinioni; potete mandarmi una mail o contattarmi attraverso uno dei miei social media (Twitter, Tumblr, Google+ e Instagram).

Ci rivediamo la prossima settimana, quando arriveremo fino a otto.

Nel frattempo, che possiate esprimere ciò che avete in mente.


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