Costi quel che costi
Benvenuti alla settimana dedicata ai Sultai! Questa settimana vi parlerò della terna di colori nemici Nero-Verde-Blu. Questa è la quarta delle cinque settimane dedicata ai clan, nelle quali vi faccio scoprire i rapporti tra i colori di ogni clan. Anche oggi invito i tre colori a sedersi allo stesso tavolo. Nelle precedenti interviste abbiamo avuto i colori dei clan Abzan, Jeskai e Mardu. Se siete interessati a scoprire di più della filosofia dei colori, potete dare un'occhiata alla mia pagina della struttura dei colori, nella quale ve ne parlo nei minimi dettagli (ci sono più di 20 articoli).
L'obiettivo di questa serie dedicata alle terne di colori nemici è darvi maggiori informazioni su come i colori interagiscono tra loro e su ciò che pensano l'uno dell'altro. Pongo loro alcune domande e mi faccio da parte. Passiamo all'intervista vera e propria:
Ciao a tutti. Come sempre, iniziamo da una presentazione di ogni colore. Vorrei che i colori si presentassero nell'ordine in cui appaiono nel costo di mana delle carte Sultai.
Io sono il Nero. La mia esistenza si basa sull'ottenimento del potere attraverso lo sfruttamento delle opportunità e sembra che io lo debba ripetere a ogni intervista.
Io sono il Verde. La mia esistenza si basa sull'accettazione della realtà attraverso la saggezza. Diversamente dal Nero, mi piacciono le tradizioni.
Tradizioni, mi piace.
Io sono il Blu. La mia esistenza si basa sull'ottenimento della perfezione attraverso la conoscenza.
Iniziamo dall'aspetto rappresentato dal vostro clan. Sultai significa implacabilità. Ci potete raccontare ciò che implacabilità significa per ognuno di voi?
Ti rendi conto che questa è la quarta volta che lo fai? Non penso proprio che ripetere noiosamente le stesse frasi sia il miglior modo per essere divertente. Ho giusto un paio di idee per una giornata più interessante.
Il Nero ha ragione nel dire che la trepidazione della sorpresa può a volte creare una sferzata di adrenalina nel pubblico. C'è qualcosa di intrinsecamente emozionante nel non essere in grado di prevedere ciò che sta per accadere. Ovviamente, se consideriamo gli indizi forniti, possiamo spesso identificare lo sviluppo più logico.
Non cambiamo nulla. La struttura dell'intervista è collaudata. Possiamo essere contenti del fatto che questa sia la quarta volta, dato che possiamo guardare al passato e vedere quanto hanno funzionato bene le interviste precedenti.
Come dice il buon Rosso, "chi non risica, non rosica".
Perché stai citando il Rosso? OK, ho capito dove andremo a finire. Stai cercando di cambiare i programmi per darmi fastidio.
Sto cercando di cambiare i programmi perché posso. Se ciò ti dà fastidio, è solo un aspetto piacevole in più.
Cambiare i programmi tanto per cambiarli è la tua nuova abitudine?
Trovo interessante il tono della tua voce ogni volta che pronunci la parola "cambiare". Sembra che tu lo consideri ripugnante. Che io sappia, la natura porta a un continuo cambiamento.
No, la natura porta all'evoluzione. Si tratta di un mutamento lento e graduale. Ciò di cui tu e il Nero state parlando sono cambiamenti rapidi e improvvisi, voluti solo per soddisfare dei bisogni dettati dall'egoismo, per mostrare la vostra esistenza al mondo.
Questo è ciò che non riesco a comprendere, caro Verde: ogni volta che qualcuno compie un'azione nel modo che più desidera, per te è innaturale e dannosa; al contrario, ogni volta che sei tu a compiere un'azione nel modo che desideri, sembra che sia perfettamente in linea con l'ordine naturale delle cose. Mi piace il tuo modo di definire il mondo, in modo che quello che desideri tu sia l'unico comportamento appropriato.
Se non c'è nulla di sbagliato, non c'è nulla da sistemare.
C'è sempre la possibilità di migliorare ogni situazione. Solo per il fatto che qualcosa funzioni, non significa che non ci sia nulla che possa funzionare meglio. Come potremmo scoprirlo senza esperimenti?
Maro ci ha chiesto la nostra opinione sull'implacabilità. Dovremmo parlare di quello.
Questa è un'intervista con struttura libera. Rosewater ha detto che si sarebbe "fatto da parte". Possiamo rispondere nel modo che più ci piace. Io voglio parlare della tua patologica paura dei cambiamenti.
Io non ho paura dei cambiamenti.
Tu sei il nemico sia mio che del Nero; la principale sovrapposizione tra noi due è il pensiero che tutti abbiano la capacità di determinare il corso degli eventi nella loro vita.
La tua vita sta già seguendo un cammino. Tu non devi determinare nulla. Devi solo seguire il cammino.
E se a me non piacesse quel cammino? E se io volessi un cammino diverso?
Non c'è neanche un singolo cammino. Ciò che esiste è una gigantesca rete di cammini che si intersecano costantemente.
Che il cielo ci perdoni, il mondo è semplice. Tu possiedi questo insaziabile desiderio di creare complessità anche dove non è necessario.
Se io ho un desiderio, vuol dire che esiste dentro di me. Non è quindi nato insieme di me ed è parte di me?
Puoi prenderti gioco di me quanto vuoi. La differenza tra noi è che io conosco il vero cammino.
Tutte queste parole sui cammini. Che cosa è la vita? Una strada di mattoni gialli? La seguite davvero alla ricerca delle risposte ai vostri problemi? Per Dorothy ha funzionato.
Lei è tornata a casa.
Non grazie alla strada di mattoni gialli. Lei è riuscita a tornare a casa perché ha preso in mano il suo destino. Se non avesse ucciso la malvagia strega dell'ovest, sarebbe forse tornata in Kansas?
Lei è riuscita a tornare a casa perché la capacità di farlo era dentro di lei fin dall'inizio.
Sono convinto che sia stato grazie alle scarpette di rubino, che nell'opera originale di Frank L. Baum erano scarpette d'argento. Vedi, quelle scarpette erano il simbolo dell'argento, in opposizione al simbolo dell'oro della strada di mattoni gialli. Sembra quindi che quel libro fosse un'allegoria del dibattito sulla situazione economica della fine del diciannovesimo secolo.
Blu!
Scusa. Il punto era che il trionfo di Dorothy è stato il risultato di una forza esterna, le sue scarpette.
Metaforicamente, l'autore stava cercando di trasmettere il messaggio che la sua capacità di risolvere i problemi era insita in lei dall'inizio della storia. Doveva trovarla dentro di sé, non nel mondo intorno a lei.
Tu vuoi comprendere ciò che l'implacabilità è. L'implacabilità è accettare di compiere le azioni necessarie per raggiungere l'obiettivo. La differenza tra essere una vittima ed essere in grado di controllare la propria vita è semplicemente la volontà di compiere le azioni necessarie. Ciò necessita che la volontà accetti il cambiamento, quando è necessario.
Esatto. La crescita personale deriva dalla scelta consapevole di voler perseguire il cambiamento.
L'implacabilità non ha nulla a che fare con il cambiamento. Si tratta di accettare la propria natura ed essere coerenti con essa.
Possiamo almeno accettare di essere d'accordo sul fatto che sia la volontà di compiere le azioni necessarie?
Sì.
D'accordo.
Parliamo degli strumenti meccanici che avete a disposizione per la vostra strategia basata sull'implacabilità.
Io e il Blu siamo disposti a compiere ciò che nessuno degli altri colori vorrebbe fare: agire sulla mente dell'avversario, cioè sulla sua mano e sul suo grimorio. Il Blu usa le contromagie. Io faccio scartare. Il Blu macina. Io ho magie che rimuovono carte direttamente dal grimorio.
Direi che io e il Nero abbiamo in comune la volontà di distruggere. Il Nero distrugge le creature, le terre e i Planeswalkers, mentre io distruggo tutto tranne le creature.
Io e il Nero, sebbene lui solo in rare occasioni, siamo in grado di prendere possesso degli oggetti. Io riesco anche a ridirigere, nel senso di attaccare l'avversario con le sue stesse armi.
Io sono disposto a pagare tutti i costi addizionali necessari per ottenere i miei effetti. Pagare vita, sacrificare creature, scartare carte; qualsiasi cosa serva, la farò.
Io e il Nero, e un po' anche il Blu con le magie, siamo disposti a riportare in vita le carte dal cimitero.
In generale, siamo i colori che accettano di pagare i costi necessari per ottenere la vittoria. Togliamo di mezzo le risorse degli altri, utilizziamo qualsiasi elemento di gioco che si dimostri necessario, rubiamo gli oggetti, sfruttiamo anche i morti. Non ci sono limiti a ciò che siamo pronti a fare.
Verde, perché non parliamo un po' di più di come riesci a collaborare con i tuoi due colori nemici?
Penso che il problema principale sia la difficoltà di collaborare con due colori per cui provo compassione.
Tu provi compassione per noi? Noi? Penso che si debba provare compassione per gli sciocchi. Cioè per te.
Quando conosci la risposta, è proprio difficile vedere gli altri che faticano così tanto per raggiungerla.
Tu e il Bianco adorate determinare ogni cosa. Dimmi di più di questa forza mistica che guida l'universo.
Non so bene cosa vi posso raccontare. Voi non credete.
Noi non crediamo perché non c'è alcuna prova empirica dell'esistenza di ciò che affermi.
Non si tratta di un qualcosa che puoi osservare; devi avere fede. Non tutto è quantificabile.
Accidenti, è comodo avere fede in ciò che non può essere dimostrato. Diventa impossibile dimostrare il contrario.
Qua non si tratta di dimostrare l'esistenza o la non esistenza. Si tratta di analizzare il mondo intorno a noi.
Tu non analizzi il mondo intorno a te. Tu fai esattamente il contrario. Tu metti insieme ciò che conosci e ignori tutto ciò che è in contraddizione con la tua visione del mondo. Vuoi sapere come facciamo io e il Nero a conoscere il mondo? Lo studiamo. Ci viviamo. Lo viviamo. Il Nero ha ragione. Tu hai paura dei cambiamenti. Hai paura di accettare che le tue credenze radicate possano non avere alcun fondamento.
Questo è il mio più grande problema. Tu continui a parlare del destino e del tuo ruolo nel mondo. Nulla determina ciò che sei o ciò che puoi fare. L'unica fonte di barriere a ciò che sei è la tua limitazione interiore o qualcuno di più potente che ti impedisce di esserlo.
Mi dispiace che questo sia il mondo in cui hai deciso di vivere.
Questo non è il mondo che ho scelto. Questo è il mondo così come esiste. Questo è il problema con tutti voi altri colori, anche se il Blu ragiona un po' meglio.
Ne prendo atto.
Tu vivi chiudendo gli occhi davanti a ciò che non vuoi vedere. Rifiuti di accettare il mondo per quello che è. Io, per esempio, non rendo le persone avide. Le persone sono avide. Io ho semplicemente scelto di comportarmi in modo da tenere in conto questo fatto. Sai perché penso che sia giusto uccidere qualcun altro? Perché so che, se io non lo facessi, ci sarebbe una possibilità che sia quell'altro a uccidere me; se non gioco d'anticipo, verrò ucciso io. Nota che non mi aggiro per le strade a uccidere la gente. Io uccido solo quando è necessario.
Io ritengo che la tua punizione sia essere costretto a vivere in un mondo che credi l’unico possibile.
Continui a fare dichiarazioni come se si trattassero di fatti, quando in realtà non c'è alcun elemento a supporto delle tue idee.
Nessun elemento? Ma guardati intorno! Addentrati in una foresta. Scala una montagna. Immergiti sott'acqua. Sei letteralmente circondato da natura, da vita. Tu ti basi solo sull'osservazione, Blu. Ciò di cui parlo può essere osservato.
Ammetto l'esistenza di struttura nella natura. Ciò non significa che funzioni alla perfezione. Ciò non significa che non possa essere migliorata.
Sono io quello che presenta dichiarazioni che non possono essere dimostrate?
Vuoi delle prove? Che ne dici degli strumenti. Gli umani hanno realizzato strumenti che ci permettono di compiere azioni con una maggiore efficacia.
Pensi che a un cigno interessi quanto forte tu riesca a battere un chiodo?
Ma che stai dicendo?! Stai parlando in arabo. Chi se ne frega dei cigni? Perché il Verde si è messo a parlare dei cigni?!
Se ho capito bene, il Verde sta cercando di confutare la mia idea degli strumenti dicendo che ci forniscono un aiuto, ma che è insignificante per il mondo intero.
Esatto.
Che sciocchezze. Una categoria di strumenti è data dalle armi e le armi hanno un effetto notevole sul mondo.
Quindi gli umani combattono con altri umani. Che effetto hanno le loro guerre su una gazzella?
Una gazzella? Hai una tasca segreta da cui tiri fuori animali a caso? Lo sai bene qual è il problema qui. Io e il Blu stiamo cercando di rendere il mondo migliore, mentre tu stai seduto a non fare nulla.
Tu uccidi le persone. In che modo questo gesto rende il mondo migliore?
Nello stesso modo in cui tu poti una pianta. Ciò che è in salute prospera, se vengono rimosse le parti deboli. Beccati questa metafora della natura.
Sono stupito.
Per quanto mi riguarda, sei un ciarlatano. Continui a cercare di convincerci di un discorso che non sta in piedi.
Disse l'uomo assetato mentre attraversava un fiume.
Blu, parlaci tu. Sono abbastanza sicuro che Rosewater non farebbe i salti di gioia se io uccidessi il Verde.
Bene, ti do il cambio. Allora, Verde, comprendi quanto demoralizzante sia il concetto di destino? L'idea che nulla conti di ciò che fai, perché tutto ciò che influenza il tuo futuro è già stato determinato?
Demoralizzante o illuminante? Troppe persone passano il loro tempo andando contro la loro natura, invece di utilizzarla in modo produttivo. Non penso che tu comprenda il peso che viene tolto nel momento in cui si comprende che il destino è già stato deciso. Molta tensione ha origine dal tentativo delle persone di vivere secondo ideali irraggiungibili.
Ma da quella tensione nasce la produttività e quella produttività, alla lunga, porta al miglioramento.
Ha davvero questo risultato?
Penso di riuscire a comprendere il modo di ragionare del Verde. Si parte da una dichiarazione audace e vera.
Come "due più due fa quattro".
Vero; non particolarmente audace, ma valida. Dillo ancora.
Come "due più due fa quattro".
A meno che non dia un risultato diverso. Vedi, qualsiasi cosa venga detta, il Verde presenta l'opposto come una verità empirica che non può essere messa in discussione perché si basa su elementi non misurabili.
Io sto cercando di portare la luce. La vita ha uno scopo e, se solo riusciste a smettere di vederla come una lotta di potere, vi sarebbe tutto chiaro.
Quindi le persone non sono in grado di essere migliori perché nulla è in grado di smuoverle dal loro cammino predefinito? Perché perdere tempo alla ricerca della conoscenza o impegnandosi nell'addestramento o vivendo esperienze? Ogni cosa non può far altro che distogliere dal vero cammino.
Mi sentirei più a mio agio se evitaste di citare le mie filosofie con sarcasmo.
Mi sentirei più a mio agio se potessimo citarle senza usare sarcasmo. Ascolta, veniamo al punto. In realtà ti ammiro, Verde. Hai preso la pigrizia e l'hai migliorata. "Non facciamo nulla, altrimenti potremmo impedire ai nostri geni di dirci ciò che è nostro compito fare". Sei riuscito in questa impresa proteggendoti da un insieme di risposte che non hanno né capo né coda. Sono vere solo perché dici che sono vere. Indovina un po'? Non ti credo. Credo che tu ti sia inventato una serie complessa di menzogne per evitare di affrontare le difficili verità della vita.
Ti comporti come se io avessi un ruolo nell'opera della natura. Continui a dire che dobbiamo accettare il mondo per quello che è. Allora vale anche per la natura. Siamo tutti così indaffarati a cercare modi per modificare la natura che non comprendiamo che magari non è la natura a dover essere cambiata.
Blu e Nero, voi avete delle evidenti difficoltà con il Verde. Sono curioso: quali conflitti esistono tra voi due?
La chiave per comprendere i conflitti tra gli alleati si trova negli altri loro alleati. Per me e il Nero, si tratta del Bianco e del Rosso. Il conflitto tra il Bianco e il Rosso è il conflitto tra l'ordine e il caos. Io sono più a favore all'idea di ordine del Bianco, mentre il Nero è più a favore dell'idea di caos del Rosso. Per me è importante avere un piano. Ho bisogno di sapere cosa mi troverò davanti, in modo da potermi preparare. Il Nero è un colore che tende ad affrontare tutto con la forza. Non è temerario come il Rosso, ma non si fa alcuno scrupolo a correre rischi.
Il mio più grande problema con il Blu è il suo rifiuto di un approccio intraprendente. Tutto si basa sulla reazione. Il Blu deve sempre attendere e vedere ciò che succede, prima di compiere qualsiasi azione.
Il mio più grande problema con il Nero è la sua volontà di compiere davvero qualsiasi gesto per raggiungere i suoi scopi. Ci sono dei limiti che gli altri colori si impongono; è giusto che quei limiti esistano. Aiutano a definire ciò che siamo come società e come persone. Sembra che il Nero superi quei limiti in ogni occasione possibile, come per dimostrare che è in grado di farlo.
Il tempo a nostra disposizione sta per giungere alla fine; come in ogni intervista, vorrei chiedere a ognuno di voi di offrirci una frase finale per convincere le persone a giocare con lo stile dei Sultai. Come sempre, andiamo in ordine di presentazione.
Il vincitore da una battaglia è colui che è disposto a qualsiasi cosa per ottenere la vittoria.
Non c'è alcun limite alle possibilità della natura.
Il guerriero più pericoloso è colui che comprende ciò che è in grado di fare.
Vorrei ringraziare i miei ospiti per un'altra interessante intervista.
Mi auguro che questa intervista sia stata di vostro gradimento, come le tre precedenti. Come sempre, sono molto interessato alle vostre opinioni, positive o negative; potete mandarmi una o contattarmi attraverso uno dei miei social media (Twitter, Tumblr, Google+ e Instagram).
Ci rivediamo tra sette giorni, quando vedremo ciò che si manifesta.
Nel frattempo, che possiate trovare il giusto livello di cambiamento nella vostra vita.
"Drive to Work #196—2006"
Questo podcast fa parte della serie "20 Years in 20 Podcasts", nella quale vi racconto di ogni anno della vita di Magic. Oggi tratterò il 2006.
"Drive to Work #197—Playtest"
In questo podcast, vi parlo del processo di playtest della progettazione, passo dopo passo.
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